In quel ghiaccio del Presena, Adamello (11-12/04/2009) - Scialpinismo

In quel Ghiacciaio del Presena, c’è tanto di una bella storia fatta da una zia, dal suo nipote, un paio di sci, pali colorati da slalom , tanta neve…. e un sogno !

E’ proprio da quel luogo tanto pieno di ricordi, non spazzati dal vento dei tremila, che Silvano e Mara decidono di andare a vedere cosa c’è oltre a quel Passo Presena. Si parte dal Passo del Tonale con gli impianti e dal Passo del Presena si scende per 500 metri di dislivello fino al Rif. Città di Trento al Mandrone (2449m). Dopo un lungo traverso abbastanza gelato si scende il versante Sud fino al tetto del rifugio con neve trasformata divertente da sciare per circa 30 min.

Messe le pelli, si risale sulla sinistra orografica, il ghiacciaio del Mandrone, sotto la cima del Monte Mandrone(3281m), fino al Rifugio Caduti dell’Adamello alla Lobbia Alta(3040m). Circa 5 km con un dislivello di circa 700 metri, sotto un sole inesorabile e uno scenario fatto di vette austere innevate e di grandi distese di soffice neve. Il rifugio della Lobbia è bellissimo con il suo terrazzo a sbalzo sul Ghiacciaio, abbarbicato sulle pendici della cima della Lobbia Alta. Il tramonto è stupendo e la notte ci regala la luce di una Luna Piena circondata da brillanti Stelle, che illumina la immensa distesa di neve, ovunque ruoti lo sguardo.

 

 

l secondo giorno partiamo all’alba con freddo pungente ma gradevole visto il caldo sofferto nel giorno precedente, che ha lasciato traccia evidente nel nostro viso. Si percorre il Pian di Neve, verso la cresta Sud dell’Adamello, lasciando il Corno Bianco alla destra. Giunti alla base della vetta si sale verso la cima Adamello con gli sci ai piedi, evitando qualche roccia di granito affiorante dalla neve,tanta neve (3554m ,3,30 dal rifugio - ben 6 lunghi km e 600 m di dislivello).Dopo aver suonato la Campana della vetta , si scende per ripida e veloce discesa e si arriva alla base del Corno Bianco .Un traverso a mezza costa, veloce ripido e divertente ci porta nella Vedretta del Mandrone al livello del Passo Brixio e puntando a destra si sale verso il Passo Venezia (3200m, altri 6 km, e 200m di dislivello).Il Ghiacciaio del Pisgana è immenso con neve tanta e polverosa e nonostante i pesanti sacchi ci divertiamo a lasciare le nostre tracce perfette sulla neve, gioiosi come bimbi!!Troppo bello. In fondo la neve per un breve tratto si fa crostosa , appena sotto l’azzurra cascata di ghiaccio, poi di nuovo trasformata. Arriva il famoso ripido canalino non sciabile a causa dei tanti troppi segni lasciati nello scendere derapando. Alla base di nuovo neve trasformata sotto spettacolari strapiombi di roccia della Punta Pisgana, della Cima Payer. Si entra nel bosco e per stretta e veloce mulattiera saltando su rami e pigne, quando ormai le gambe non vogliono più angolare,si arriva a Sozzine(1300 m) con il rumore del fiume Oglio Narcanello che scorre alla nostra destra.(1900 m di discesa varia e divertente con neve stupenda fino a valle-circa 2 ore).