Traversata Porche-Bove, Sibillini (17/01/2009) - Scialpinismo

Salita di buon ora al Porche e discesa dalla sua spalla nord ovest a circa 2100 metri in valle Lunga che dopo circa 4 km ci conduce ad incrociare la val Tenna.

Discesa notevole su neve inizialmente, appena sotto la ripida parete del Porche, abbondante e polverosa, poi  dura ma buona e portante che permette una divertente e continua sciata al cospetto del Berro e del triangolo bianco della sud della Priora. In fondo, imbocchiamo una stradina che a sinistra ci porta in valle Stretta verso passo Cattivo.

 

Temendo il vento della cresta decidiamo a cuor leggero di attaccare direttamente la parete del Bove Sud trascurando il giro da passo Cattivo. Più si sale più la neve si indurisce, un tratto di crosta trattiene un bastoncino, evidentemente depresso, che, sfruttando la gravità, si butta di sotto e scivola fino in fondo nonostante auguri e smadonnamenti.

L'ultimo tratto si fa con i ramponi. Dalla cresta, oggettivamente ventosa, scivoliamo il val di Bove su una neve dura e molto rumorosa, quando il sole rosso sera, ormai volge al tramonto. Incontriamo altri ultimi che ci dicono che per tutto il giorno è stata così, così evitiamo le solite lagne "ah se fossimo partiti prima...".

Al Felycita incontriamo il primo Buon Samaritano che ci porta a Castelsantangelo sul Nera dove ne incontriamo un secondo che ci riporta al monte Prata! Vissani (?) brava gente!

E' una gita lunghina ma estremamente panoramica che collega due luoghi urbanizzati con impianti di risalita ma separati dalla montagna avventurosa e segreta. La Valle Lunga incastonata tra le strapiombanti rupi del Sibilla e della cresta della Valle Orteccia parallela, incute timore, le solite valanghe si sono già lasciate scivolare nel fondo valle. Proseguiamo in silenzio!

 
In fondo alla valle Lunga nettissime impronte di orso a passeggio, e tra faggi secolari e spogli e cespugli di rosa canina con le bacche rosse evidenti tracce di volpi, lupi, lepri… a testimoniare la dura lotta per la sopravvivenza.

Viva i Sibillini! Viva sti scriteriati e ingordi di Silvano e Mara.