Monte Mucchia, Morrone (25/03/2009) - Scialpinismo

Dopo l'ultima nevicata di ieri notte partiamo per il Morrone, con l'idea di fare qualcosa, forse la cima, forse altro... poco importa.

Troviamo la montagna carica di neve.

Finalmente decidiamo di salire per il Vallone, salita che parte dal fosso del Pozzo sotto Roccacaramanico.

Oggi siamo in quattro: Massimiliano, Giuseppe, Johnny ed io.

Nessuno di noi ha mai fatto questa salita. Dunque non sappiamo "cosa" troveremo dentro questo Vallone.

Ma questo fa parte della "avventura" vera.

 

A momenti stretto come una forra, si sale abbastanza bene. La quantità di neve è così tanta da rendere la pendenza un manto omogeneo.

L'unica difficoltà è data dalle tipologie di neve: quella un po' più vecchia e dura e quella fresca tipo grossa "sabbia" che rende difficile la salita.

Poi nella parte alta la salita si fa ripida.

Qui invece nella parte finale solare e panoramica.

Nella cresta neve ventata a tratti ghiacciata.
Lo spettacolo toglie il fiato: intorno a noi l'Abruzzo completamente bianco.
Esatto, avete capito... quello che si vede in fondo è il monte Camicia con il canale Vradda in primo piano.
In cima a 1986 metri dopo una salita di poco più di 1000 metri. 

Un po' di vento e una temperatura non certo calda ci fa preparare velocemente per la merita discesa in questo ambiente grandioso e solitario.

E poi via alle danze, su tutte le nevi possibili e immaginabili.

Solo chi pratica lo sci (o snowboard) in montagna "sa" quante tipologie di neve si possono incontrare e noi le incontriamo tutte!

Le foto della discesa ve le lascio senza commento, anche se ci vorrebbe solo il rumore del vento per quelle nella cresta e il silenzio più assoluto per quelle dentro il Vallone.

Salita e discesa di grande respiro con tutte le difficoltà di questa splendida e impegnativa attività.

Ambiente notevole da non sottovalutare soprattutto per la quantità di neve che c'è in questo momento nelle nostre montagne.

Prima di partire facciamo l'incontro con una volpe che cerca da mangiare e si avvicina tanto da sfiorarci.

Con questo ultimo piccolo regalo che la Majella ci offre torniamo alla nostra tana con le immagini di questo posto stampate nella memoria.